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Via lattea

Per nutrirsi ai misteri della Notte, e provare ad afferrare con mani pelose le stelle e succhiarle con la bocca, ominoidi di vario genere, biquadrupedi, ominidi, alla fine uomini eretti, tentarono di elevare ammassi di corpi vivi, vacillanti piramidi umane. (Soltanto al circo si può ancora apprezzare questo numero di bravura perfezionato al massimo, ma inutile, privo del significato primordiale dimenticato da millenni, e lì vicino vedere un gonfio pagliaccio con vestito a stelline). Poi qualcuno sfinito dal rito, disperato o dissociato, o forse altrove saziato, avrà pensato che la Notte non è tutta di latte, ma intanto ha imparato a stare in piedi. Avrà iniziato a proiettare altre figure di dei, e gli dei altre figure. Così il cielo si popola e il grande rito notturno si disperde lasciando minime tracce. Si dice che Ermes pone il piccolo Eracle al petto di Era dormiente nella sua sede celeste; quando essa per il dolore lo getta lontano il suo latte continua a scorrere e si forma la Via Lattea. O anche si racconta che Giove poppante dalla smania perde il capezzolo traboccante; ne esca grande sprizzo che si spande a gocce bianche nella notte e diventa la Via Lattea. Ora tante cose sono cambiate. Molteplici e complessi congegni scientifici avvicinano le stelle sempre più lontane prolungando i nostri sensi in tante direzioni, e si concentrano su gradi infinitesimali di cielo. Che tristezza però la teoria dei buchi neri, quei concavi e conici capezzoli che risucchiano tutto. Una categoria a parte di astronomi si diletta a guardare il cielo come fosse una donna, e viceversa. Dalle finestre buie degli alti palazzi, dai terrazzi, mirano qua e là i loro telescopi domestici. In basso e vicino, dentro a finestre indiscrete, scrutano morbidezze astrali di corpi femminili. In alto e lontano guardano la faccia della Luna, le Costellazioni e la Via Lattea. A volte c'è un po' di nebbia. Allora, dicono, Via Lattea non vuole mostrarsi. Com'è naturale si copre di tanto in tanto con un velo, o indossa una mutandina, un astroslip. Ascoltando distratto qualcuno non afferra la parola e capisce nastroslip.

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