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Musa

La Musa dissomiglia da quegli angeli che da piccoli ci attaccavano opposti alle spalle, l'uno che ci stuzzicava a guardare dal buco della serratura, l'altro che voleva impedircelo.
Potrebbe essere un bel gioco, ma la Musa è tutta d'un pezzo, orgogliosa, non separabile in due poli morali. Volubile, si evolve con aurea morbidità ed assume forme corrispondenti specializzate in arti.
Si tiene solitamente alle tue spalle, ma può anche mettersi al fianco se hai bisogno di una compagna a cui confidare le incertezze, le poche o tante tracce di idee ferme, smarrite o confuse. Allora sembra che appoggi la sua mano alla tua nuca e che il suo calore umido fondente penetri nella zona occipitale del cervello e si diffonda ed avvolga le scarne idee sperdute tra le spire, le elettrizzi e le carichi in modo che possano vivificarsi, crescere ed espandersi, definirsi e produrre forme. Allora immagini che sia proprio un angelo, come dici ad un'amica che è un angelo quando ancora prima che tu parli ti dice cosa avevi in mente.
La stanza sembra lo studio di un San Gerolamo. Invece di una belva mansueta accoccolata sotto il tavolo, la Musa si eleva confortante nella nicchia della libreria frontale.
La luce passa incisiva da una portafinestra laterale. Fuori è bianco, dentro è nero. La Musa oscura il giorno ed illumina la notte, tende e distende, limita gli eccessi e qualifica i difetti, svaga dalle concentrazioni e valorizza le distrazioni. Avvicina gli estremi ma anche li allontana legandoli sempre insieme. Discreta, presente in tutto, governa l'aria e la luce della stanza, ed è tutta presente. Non si tira indietro nei momenti di slancio, anzi li sostiene come amabile caffeina nelle notti esaltate. Ti porta nella sua sfera illuminante verso il centro del mondo delle opere prima ancora che nascano, sfera di luce che si espande e tutto avvolge e connette in un gioco di seriche dita con fili infiniti di luce.
La Musa è la modella delle tue idee. Il suo volto si specchia nella sfera e i raggi espansi tessono la tua opera. Così nel lavoro si può intravedere qualche riflesso di Musa.
La sfera assorbe i volti di tutte le donne possibili e impossibili, perciò ogni tanto pensi che un'amica è la tua Musa. Generosa, mai gelosa, avresti voglia di portarla a casa in braccio vestita di bianco attraverso la porta, ma entra soltanto dalla finestra.

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